Progetto PON - Primo incontro

Anche la nostra scuola è coinvolta in un modulo del Progetto PON d’Istituto.
Il percorso vedrà impegnati gli alunni nella realizzazione di un orto didattico fin dalla sua ideazione e contestualmente verrà sviluppata un riflessione sull'utilizzo della risorsa legno quale materiale sostenibile per la realizzazione di manufatti utili anche alla coltivazione. Ecco il primo incontro raccontato attraverso le immagini, i video e gli appunti raccolti con i tablet da alcuni alunni di classe quinta.

Oggi 28 febbraio 2019 iniziamo il progetto PON (Programma Operativo Nazionale del MIUR per il miglioramento del servizio d’istruzione italiano).
Tutti gli alunni di ogni classe inizialmente firmano il foglio di presenza a questo progetto mentre l’insegnante, Franco, ci spiegherà che cosa faremo oggi.
Come “ospiti speciali“ ogni giovedì, ci saranno diverse persone. In questo primo incontro ci saranno Alessia e Lucia. Come potete capire da ciò che ha in mano Alessia il filo conduttore di questo progetto è la natura.
Alessia con il libro del mito e il fascio di grano
In questa immagine Alessia sta raccontando un mito sulla Dea Demetra e sua figlia Core che ci è servito per puntare l’attenzione su una delle condizioni fondamentali per la coltivazione delle piante: quello della presenza di un clima favorevole dovuto anche all'alternanza delle stagioni.

Qui si vede Franco che con un vaso di spighe di grano è concentrato nell'aiutarci a spiegare il significato del mito. Il fascio di grano è il simbolo con cui veniva spesso rappresentata la Dea Demetra; per noi diventa il simbolo dell’alternanza delle stagioni.
Poi Lucia ci spiega come la luna influenza l’acqua degli oceani e secondo la tradizione anche la crescita delle piante.
In un filmato abbiamo osservato l’isola di Mont S. Michel dove attraverso lo scorrere delle foto di un time-lapse si vede il mare che pian piano circonda tutta l’isola. Eccolo qui:
Questo ci fa riflettere sulla capacità della luna di “attirare” verso di se ciò che sta sulla terra.
Immaginiamo allora anche noi di camminare sull'orbita della luna e girare intorno al nostro pianeta.
All'interno dell’orbita ellittica della luna si posizionano due bambini che rappresenteranno la terra.
Introno ad essi Barbara dispone dei bambini che rappresenteranno in modo ordinato e giocoso con dei cartellini le piante sulla terra; saranno le stesse piante che poi anche noi pianteremo nell'orto.
Ecco alcuni di noi mentre giocano a rappresentare piante e pianeti
Una volta assegnati i ruoli cerchiamo di simulare l’effetto della vicinanza o distanza della luna dalla terra. Gli alunni Vicki e Luigi faranno la luna che che fa crescere meglio le piante.
Ora cambiamo i protagonisti di questa rappresentazione così che tutti possano prendervi parte.
Abbiamo poi concluso il discorso sulla luna con Alessia che ci ha raccontato un mito greco che riportiamo qui sotto:

MITO DI SELENE ED ENDIMIONE
Il una serena e calda notte d’estate, il giovane Endimione si addormentò in un boschetto del monte Latmio, riparato dagli alberi.
La dea della luna Selene vedendolo addormentato venne ad ammirarlo, illuminandolo con un fascio di luce pallida. Questo capitò per diverse notti finché la dea s’innamorò del giovane.
Un giorno,
Un giorno, Selene si presentò a Zeus, il padre degli dei, chiedendogli il permesso di sposare il Endimione e anche di renderlo immortale come tutti gli dei. Zeus accettò ma Selene si dimenticò di chiedere per lui anche un altra caratteristica degli dei: l’eterna giovinezza.
Fu così che mentre Selene rimaneva sempre giovane, suo marito, pur essendo ormai una divinità, diventava sempre più vecchio.
Fu così che mentre Selene rimaneva sempre giovane, suo marito, pur essendo ormai una divinità, diventava sempre più vecchio. Ai primi capelli bianchi, Selene impazzì e chiese aiuto di nuovo a Zeus. Allora Zeus propose al ragazzo di scegliere tra una vita normale, oppure un sonno eterno, che tuttavia lo avrebbe reso immortale e giovane per sempre: Endimione scelse la seconda possibilità, così da poter restare in eterno in compagnia della sua amata.
Fu così che da allora e per l’eternità, Selene si reca ogni notte di Luna Nuova dal suo sposo Endimione, ancora addormentato in un boschetto del monte Latmio.
Questo è il motivo per cui per una notte al mese la luna non è visibile in cielo.