La nostra prima videoconferenza: riflessioni a caldo

Le riflessioni di Barbara, insegnante della scuola primaria di Sirta, al termine della prima esperienza di lezione in video-conferenza.

Un'istantanea dalla videoconferenza

Dall'analisi della situazione
La paura che dilaga in questi giorni si è impadronita ormai di ciascuno di noi, ma non deve avere il sopravvento sulla speranza, sulla svolta e sul desiderio di vita che tutti abbiamo. I primi ad essere spaventati sono i bambini che assorbono tutte le emozioni degli adulti di loro riferimento. Ecco quanto è importante dare spazio a sprazzi di normalità che nella vita di un bambino sono spesso permeati dalla presenza della scuola. 

Nascono nuove esperienze didattiche
Questa mattina è bastata una videoconferenza tra alunni ed insegnanti in cui prevalevano i sorrisi e i saluti per ridare un senso alle nostre giornate. Dopo un appello divertente con post-it appiccicati ad una lavagna virtuale abbiamo fatto un brainstorming a partire da riflessioni sul protagonista di questi giorni, il coronavirus, partendo da questo titolo: LA PRIMA PAROLA CHE MI VIENE IN MENTE QUANDO PENSO ALL’EMERGENZA CORONA VIRUS…
Ogni bambino ha dato “voce” ai propri pensieri attaccando la propria etichetta sulla lavagna condivisa. 

Dall'azione al pensiero
Un'ultima piccola riflessione, non meno importante. Riconosciamoci come esseri umani il vanto di saper attingere a risorse nascoste che, a volte, sappiamo di avere o di poter sfoderare nel momento del bisogno, anche se preventivamente le giudichiamo con preventiva paura. Non scordiamoci che, in piena emergenza, l'essere umano reagisce e sa sfoderare anche cose straordinarie. Non abbiamo timore nel testimoniare che la scuola è un luogo bello, dal quale possono nascere esperienze di crescita e condivisione, dove ciascuno di noi si mette in gioco costantemente. 
Non perdetevi assolutamente queste occasioni, ci ritroviamo presto!